Lux in tenebris 10.pmd

ANNO X - N. 10 - 2003 La penna al Presidente . 3 Elenco uscite 2002 . 4 Grotta dei Rugli: nuove orme oltre il terzo sifone . 12 Montello 2002 - Conglomeriamoci . 15 I° Corso di introduzione alla speleologia urbana e cavità artificiali . 18 Le Carbidimiti della Galleria della Diga di Glori (Molini di Triora, Im) . 20 Le Miniere del Monte Mergo (Olivetta San Michele, prov. Im) . 23 Carleva? No grazie, abbiamo già dato . 24 Valle d'Aosta 2002 . 28 Bibliografia di Lux in Tenebris n° 1-9 (1994-2002) . 33 Piccoli accorgimenti: il sacchetto per scarburare . 39 Elenco soci 2002 . 40 Gli articoli e le note pubblicate impegnano per contenuto e forma unicamente gli autori.
È vietata la riproduzione anche parziale (salvo autorizzazione degli autori).
Agrifoglio Graziella, Aichino Franco, Bianco Andrea, De Martin Barbara, Ferraro Fabrizio, Montese Juri, Pastorelli Alessandro. Fotocomposizione e stampa: Centralgrafica snc - Trieste SPELEO CLUB CAI SANREMO
Piazza Cassini, 13
Tel. e Fax 0184 505983
18038 SANREMO (Imperia)
Aderente all Società Speleologica Italiana Membro della Delegazione Speleologica Ligure CARICHE SOCIALI FINO AL 31.12.2003
Pastorelli Alessandro Aichino FrancoBestagno RobertoCiribilli Andrea Lux in TenebrisBollettino della Speleo Club CAI SanremoAnno X - N. 10 - 2003Stampato con il contributo parziale della Regione Liguria (L.R. 14/90) Foto di copertina: Galleria "La Romana".
Miniera La Sache (Challand St. Victor, Aosta)Foto: Alessandro Pastorelli Foto in IV di coperina: Galleria della Diga di Glori(Molini di Triora - Imperia)Foto: Lino Pastorelli La penna al Presidente Finalmente con oltre un anno di ritardo anche il numero 10 di Lux in Tenebris vede la luce. Anche l'anno 2002 è stato caratterizzato da un nutrito numero di uscite alla Grotta dei Rugli, dove siamo riusciti dopo tanti sforzi asuperare senza attrezzature speleosubacque il terzo sifone, l'attività aiRugli è avvenuta soprattutto nella prima parte dell'anno, dopo di che lecondizioni meteorologiche avverse hanno contributo a chiudere la viaverso il terzo sifone. Buone nuove dalla Val Roya francese, dove nella zona del Colle del Sabbione (Casterino) sono state scoperte ed in parte rilevate tre nuovegrotte; nel settore Grotta della Scabria – Sorgente delle Maschette(Vievola) sono continuate le ricerche ed i monitoraggi alle sorgenti,ricerche anche nelle zone di assorbimento Monte Chajol e Bassa d'Ourne. Nell'ambito delle cavità artificiali è stato realizzato il Primo Corso di introduzione alla Speleologia Urbana, numerose le uscite volte anchealla realizzazione del Catasto speleologico delle cavità artificiali dellaProvincia di Imperia. L'attività torrentistica è stata caratterizzata da numerose uscite, oltre al Corso di primo livello da segnalare la discesa del Trou de Fer (primaitaliana) all'isola della Reunion. Come ormai avviene da diversi anni massiccia la partecipazione del Gruppo al raduno annuale, svoltosi sul Montello, inoltre abbiamo par-tecipato al Convegno ALCADI 2002 a Gorizia e alla Festa della Mon-tagna a Colle Melosa (Pigna - Imperia), dove abbiamo allestito unostand con esposto del materiale riguardante le principali grotte e cavitàartificiali dell'Alta Val Nervia. Per concludere rinnovo l'invito a tutti i soci di partecipare più attiva- mente ai programmi del gruppo dalle riunioni della D.S.L., alle attivitàcon il CAI (gite sociali, Cimunassu, ecc.), scrivere articoli per Lux inTenebris, e così via. ELENCO USCITE 2002 Montese J., Ciribilli A. Il sifone Malissa èancora pieno.
19 GROTTA DEI RUGLI (Pigna – IM) .
03 MONTE PIETRAVECCHIA (Pigna –
Ferraro F., Ciribilli A. Controllo livello IM). Cirulli G., Gregorio G., Chiozzi M.
acqua sifone terminale.
Battuta nel settore delle Ferrate.
20 GROTTA DEI RUGLI (Pigna – IM).
03 ESERCITAZIONE – Esame CNSAS.
Bestagno R., Aichino F., Montese J., Ci- Montese J., Ciribilli A., Agrifoglio G., La- rulli G., Gregorio G. Dopo 4 mesi di pom- vagno A. (GSI).
paggi si passa il terzo sifone senza at- 10 GROTTES DE LA SIE (Peille – F).
Montese J., Chiozzi M., De Martino M., 26 GROTTA DEI RUGLI (Pigna – IM).
Cirulli G., Gregorio G. Ricognizione sulla Montese J., Ciribilli A., Bestagno R., Ai- Ferrata e visita alla grotta.
chino F., Ferraro F., Lavagno A. (GSI).
17 FERRATA DI LA BRIGUE (La Brigue
Innesco del sifone Malissa.
– F). Chiozzi M., Gregorio G. Ricercacavità sulle pareti sud del Chaberta.
23 LONA NOVARO - UGO (Diano Ca-
stello – IM). Pastorelli A., Serri P., Calan-
02 GROTTA DEI RUGLI (Pigna – IM).
dri G. (GSI). Esplorazione e rilievo.
cia). Agrifoglio G., Ciribilli A., Montese J.,Aichino F., Peroni A., Ferraro F., Cirulli 02 OPERA IN CAVERNA DI MONTE
G. Ricerca cavità.
ABEGLIOTTO (Dolceacqua – IM ). Serri
25 GROTTA DEI RUGLI (Pigna – IM).
P., Bianco A. Visita e foto.
Lavagno A. (GSI), Luca. Il sifone Malissa 03 GROTTA DEI BALZI ROSSI (Toirano
è pieno ma sempre innescato.
– SV). Montese J., Ferraro F., Ciribilli A.
25 POZZETTO DELLA CIMA DI MONTE
CORMA (Pigna – IM). Ciribilli A., Agrifo-
10 GROTTA DEI RUGLI (Pigna – IM).
glio G., Ferraro F., Pastorelli A., De Mar- Agrifoglio G., Ciribilli A., Lavagno A. (GSI).
tin B., Aichino F., Alessio. Disostruzione Innesco sifone Malissa.
della nuova cavità.
17 BURANCO THEKILA (Bardineto –
25 OPERA IN CAVERNA 5 e 7 DELLO
SV). Agrifoglio G., Ciribilli A., Ferraro F.
SBARRAMENTO DI MOIOLA (Moiola –
Visita e foto.
CN). Bianco A., Bianco L., Serri P., Bon- 24 MONTE TORAGGIO (Pigna – IM).
fante S. Sopraluogo in vista del corso di Montese J. Ricerca cavità.
30 OPERA IN CAVERNA DI MONTE
25-30 CORSO NAZIONALE TECNICO-
ABEGLIOTTO e ROCCA MAIMONA
DIDATTICO PER ISTRUTTORI (S. Mar-
(Dolceacqua – IM). Bianco A., Bianco L., cello Pistoiese – PT). Montese J. Antro Serri P. Visita e filmato.
del Corchia, risalita dei lucchesi (140 m), 30 – 31 GORGES DU VERDON (Verdon
cambiati gli armi e visita alla galleria delle – Francia). Agrifoglio G., Ciribilli A., Ai- chino F., Peroni A., Montese J., Ferraro 27 COLLE DI BEVERA e MONTE POZ-
F., Celani S. Sentiero Alfred Martel (14 ZO (Ventimiglia – IM). Bianco A., Serri
Km), dallo Chalet de la Maline a Point P., Bonfante S. Visita alle cavità artificiali e foto.
30 GROTTA GIGANTE (Trieste – TS).
Pastorelli A., De Martin B., Alessio. Visi-ta durante il Convegno Alcadi 2002, visi- 01 MONTE MONGIOIE (Ormea – CN).
ta alle Risorgenze del Timavo.
Gregorio G., Cirulli G. Battuta settoreVene – Garbo del Manco.
06 OPERA IN CAVERNA 39 BIS VAL-
LONE DI SESEGLIO
(Saorge – Francia).
01 GROTTA DI SAN GIOVANNI D'AN-
Bianco A., Serri P. Visita e foto.
TRO (San Pietro al Natisone – UD).
06 GALLERIA DELLA DIGA DI GLORI
Pastorelli A., De Martin B., Alessio. Visi- (Molini di Triora – IM). Bianco A., Serri P.
Individuato l'ingresso intermedio, che si 01 OPERA IN CAVERNA 20 COLLE
trova nel vallone dell'Aquila nel comune DELLA LUBAIRA – 91 e 92 DI CAGA-
di Montalto Ligure.
LUPO 29 e 91 BIS DELLA BASSA DI
06-07 GROTTA CYCNUS (Toirano – SV).
GEREONE (La Brigue – Francia). Bian-
Montese J., Ciribilli A. Esercitazione co A., Bianco L., Serri P., Bonfante S.
Visita e foto.
08 TANA DEL VALLONE DEI COLLI
05 RIO SEC (Francia). Montese J., Ger-
(Taggia – IM). Pastorelli A., Bianco A.
baudo E., + amici. Discesa torrentistica.
Ritrovamento di una cavità artificiale.
11 RIO BUNDA (Baiardo – IM). Bianco A.,
21 ROCCA D'ORMEA (Castelar – Fran-
Bianco L., Serri P. Discesa torrentistica.


18-19 GROTTA DEL GRAI (Pigna – IM).
23 OPERA IN CAVERNA 605 (Balcone
Pastorelli A., Bianco A., Bianco L., Serri di Marta – Francia). Pastorelli A., Bianco P., Cirulli G., Gregorio G. Accompagnati i A., Bianco L., Serri P., Bagnaschino D., partecipanti della festa della montagna di Bestagno R., Pissavini M., Peroni A., Ai- Colle Melosa.
chino F., Jacopo, Bonfante S. + allievi.
Terza uscita corso speleologia urbana.
23 RIO BARBAIRA (Rocchetta Nervina
– IM). Montese J., Ferraro F., Lavagno
01-02 ABISSO ATTILIO GUAGLIO (Va-
A., Lello S. (GSI) + allievi. Seconda usci- gli di Sotto – LU). Montese J., Ferraro F., ta corso di torrentismo.
Ciribilli A. Esercitazione CNSAS.
28 RIO BARBAIRA (Rocchetta Nervina
02 GROSSA OPERA MAGINOT DI
– IM). Bianco A., Serri P., Laura P. Di- MONT GROS (Sospel – Francia). Bianco
A., Bianco L., Bonfante S., Laura P. Ri- 30 OPERA IN CAVERNA 5 E 6 DI MO-
prese per filmato corso di speleologia in IOLA (Moiola – CN). Pastorelli A., Bian-
co A., Bianco L., Serri P. + allievi. Quarta 02 MONTE GRAMMONDO (Ventimiglia -
uscita del corso di speleologia urbana.
IM). Agrifoglio G., Peroni A., Aichino F.
30 SORGENTE DE LA FOUGIE (Granile
Visita all'osservatorio in caverna di Point – F). Pastorelli A. Analisi chimico fisiche.
de la Penna, ricerca cavità.
30 TORRENTE ARGENTINA (Triora –
09 OPERA IN CAVERNA DI MONTE
IM). Montese J., Lavagno A., Gerbaudo LEGA (Pigna – IM). Ferraro F., Pastorelli
E. + allievi. Terza uscita corso di torren- A., Aichino F., Bianco A., Bianco L., Serri P., Agrifoglio G., Bagnaschino D., Lava-
gno A. (GSI). + allievi. Prima uscita cor-
so di speleologia urbana.
16 GALLERIA DELLA DIGA DI GLORI
(Molini di Triora – IM). Bianco A., Bianco
L., Pastorelli A., Aichino F., Bestagno R.,
Pissavini M., Jacopo + allievi. Seconda
uscita corso di speleologia urbana.
19 TORRENTE CU DU MUNDU (Geno-
va). Montese J., De Martino M., Gerbau-
do E., Lavagno A. + amici. Discesa tor-
rentistica.
22 PALESTRA ROCCA DI ANDAGNA
(Molini di Triora – IM). Montese J., Fer-
raro F., Lavagno A. + allievi. Prima uscita
corso di torrentismo.
22 TORRENTE ARGENTINA (Triora –
IM). Bianco A., Bianco L., Serri P., Laura
P. Discesa dal ponte di Loreto fino ai La-
ghetti di Molini di Triora.
22 GALLERIA DELLA DIGA DI GLORI
(Molini di Triora – IM). Bianco A., Bianco
L., Serri P., Laura P., Bonfante S. Visita
Grotta di Noce (La Brigue - Francia) l'attacco del e riprese video.
secondo pozzo. (Foto A. Bianco) 04 PLANFAE (Francia). Aichino F., Agri-
foglio G., Ciribilli A., Bestagno R., Pissa-
07 RIO CARLEVA (Breil – Francia). Mon-
vini M. Discesa torrentistica.
tese J., Lavagno A., Lavagno L., Mured- 04 RIO BARBAIRA (Rocchetta Nervina
du R. (GSI), Lello S. Discesa torrentisti- – IM). Aichino F., Bestagno R., Ciribilli A., Lavagno A., Agrifoglio G., Pissavini 07 OPERA IN CAVERNA 155 E 156
M. Discesa torrentistica e intervento di (Vallone del Piz – Valle Stura – Ponte Bernardo - CN). Bianco A., Bonfante S.
04 MONTE CHAJOL (Casterino – Fran-
cia). Pastorelli A., Bianco A. Battuta della 12 RIO CARLEVA (Breil – Francia). Bian-
zona, individuata una risorgenza, analisi co A., Serri P., Laura P. Discesa torren- chimico fisiche alla Fontana Alda.
tistica e foto.
06 RIO BARBAIRA (Rocchetta Nervina
14 GROSSA OPERA MAGINOT DE
– IM). Aichino F. Discesa torrentistica.
L'AGAISEN (Sospel – Francia). Bianco
11 BORNA DA GHIASA (Emarese – AO).
A., Bianco L., Serri P., Pastorelli A., De Pastorelli A., Bianco A. Visita, foto e Martin B., Aichino F., Peroni A., Ciribilli A., Agrifoglio G., Alessio, Bonfante S., 12 OPERE IN CAVERNA DI COLLE SAN
Acaia L., Acaia D., Laura P., Molinari P., CARLO E TESTA D'ARPY (La Thuile –
Alberti N., Elena, Bagnaschino D. Visita AO). Bianco A., Pastorelli A. Esplorazio- ne, foto e rilievo.
21 RIO LA MAGLIA (Breil – Francia).
13 SETTORE DEL PICCOLO SAN BER-
Montese J., Gerbaudo E. + allievi. Quar- NARDO (La Thuile – AO). Pastorelli A.,
ta uscita corso di torrentismo.
Bianco A., Sella R., Calzaduca (GS Biel- 21 RIO FERRAIA (Aquila d'Arroscia –
lese CAI). Battuta della zona, visita alla IM). Ferraro F., Aichino F., Agrifoglio G., opera in caverna 26 del Piccolo San Ciribilli A., Geuna D., Chiara (GSVP). Di- Bernardo, opere 155, 156, 157 di Monte Belvedere, scoperto, esplorato e rilevato 21 OPERA IN CAVERNA DI MONTE
l'Inghiottitoio sotto Colle Fourclaz.
SACCARELLO (Francia). Bianco L., Pa-
14 GALLERIA BIANCOZ (Cervinia – AO).
storelli A., Serri P., Bagnaschino D. Di- Bianco A., Bonfante S. Individuato una scesa in due cisterne sotto Passo Tana- cavità probabilmente artificiale.
rello e visita alle opere del Saccarello.
15 MINIERA DI ORBEILLAZ (Challand
28 RIO MOULIN (o Roubion - Francia).
St. Anselme – AO). Pastorelli A., Bianco Montese J., Lavagno A., Lavagno L., Lello A. Visita alla Galleria 1 delle miniere di S. (GSI), Spreafico R. Discesa torrenti- 16 MINIERA DI SERVETTE (Saint Mar-
28 TORRENTE SANTA LUCIA (Pornas-
cel – AO). Bianco A., Pastorelli A. Visita sio – IM). Molinari P., Ciribilli A., Agrifo- glio G., Aichino F., Peroni A., De Martino 17 MINIERA DI LA SACHE (Challand St.
M. Discesa torrentistica.
Victor – AO). Pastorelli A., Bianco A. Vi-sita, foto e rilievo della miniera detta Gal- leriozzo.
17 RIO BARBAIRA (Rocchetta Nervina
04 VALLON DE CHALLANCHES (Fran-
– IM). Aichino F. Intervento di soccorso.
cia). Montese J., Lavagno L., Lello S.
17 GROTTA DEI RUGLI (Pigna – IM).
(GSI). Discesa torrentistica.
Agrifoglio G., Ciribilli A., Lavagno A.,


Lavagno L., Cirulli G., Gregorio G. Lavori
al sifone terminale.
18 MINIERA DI COCCOLINO (Emarese
– AO). Pastorelli A., Bianco A. Visita, ri-
lievo e foto.
20 MONTE TORAGGIO (Pigna – IM).
Bianco A. Battuta della zona a ridosso
della vetta.
23 VALLONE DELLA MINIERA (Casteri-
no – Francia). Bianco A., Bonfante S. Bat-
tuta della zona alla ricerca degli ingressi
delle miniere.
29-30-31/08-01/09 RIO BOGGIA (Val
Bodengo – SO). Montese J. Esercitazio-
ne Commissione Forre.
30-31/08-01/09 VALLE ALLOS (Haute
Verdon – Francia). Ciribilli A., Agrifoglio
G., Cirulli G., Gregorio G. Torrente Juan
(discesa integrale), Torrente Roudule (di-
scesa).
31 RISORGENZA DELLA SERRA (Roc-
chetta Nervina – IM). Serri P., Andrighet-
Grotta di Noce (La Brigue - Francia) discesa verso to E. + amico. Visita e foto.
il fondo. (Foto A. Bianco) Bianco A., Bianco L., Bonfante S. Trova- 01 BARME DEL SABBIONE (Casterino
to un buco da disostruire.
– Francia). Pastorelli A., Ferraro F., Bian- 15 TORRENTE SANTA LUCIA (Pornas-
co A., Serri P., Bonfante F., De Martin B., sio – IM). Montese J., Ciribilli A. Eserci- Bonfante S., Alessio. Esplorazione della tazione CNSAS.
cavità trovata il 04/08, chiamata BS1 o 15 GROSSA OPERA MAGINOT DI COL
Grotta Bugiarda rilievo, siglate anche BS2 DE BROUIS (Sospel – Francia). Bianco
A., Serri P., Laura P. Visita, foto e filma- 01 RIO BARBAIRA (Rocchetta Nervina
– IM). Bestagno R., Pissavini M., Peroni 22 GROSSA OPERA MAGINOT DI PLAN
A., Aichino F., Faretina J. (prima disce- CAVAL (Authion – Francia). Bianco A.,
sa). Discesa torrentistica.
Serri P. Visita e foto.
08 GROTTA DEI COLOMBI (Isola di
28-29 OPERE IN CAVERNA DI COLLA-
Palmaria – SP). Pastorelli A., Serri P., LUNGA (Vallone di Collalunga, Valle Stu-
Bianco A., Bagnaschino D., Calvini M., ra - CN). Serri P., Bianco A., Bonfante S.
Salvidio S., Mirco (GS Lunense). Visita Battuta della zona, visita alle opere alfa, alla grotta dei Colombi, Pozzo dei Co- beta, e 4, caserma con prua della nave.
lombi, Grotta della Discarica, localizzata 29 GROTTA DELLE VENE (Viozene – CN).
una nuova grotticella in una cava di Por- Montese J., Ferraro F., Agrifoglio G., Eco toro, visita ai sotterranei del Forte Ca- R., Marras S., Cirulli G., Gregorio G., Lam- vour, ricerche biospeleologiche.
berti B., Lavagno A., Lavagno L. + allievi.
14 MONTE TORAGGIO (Pigna – IM).
Prima uscita corso di speleologia.
rouge superior (18/10), Trou de fer (22-23/10, prima italiana).
05 OPERE IN CAVERNA DI COLLE DI
13 GROTTA DI NOCE (La Brigue – Fran-
BEVERA (Ventimiglia – IM). Serri P. Ri-
cia). Ferraro F., Ciribilli A., Aichino F., Pa- cerca ingressi opere in caverna.
storelli A., Cirulli G., Gregorio G., Serri P., 06 PALESTRA ROCCA DI ANDAGNA
Bianco A., Lavagno A., Lavagno L. + allie- (Molini di Triora – IM). Montese J., Eco vi. Terza uscita del corso di speleologia.
R., Agrifoglio G., Lamberti B., Ferraro F.
14 NEVEIRA DI MONTE BIGNONE (San-
+ allievi. Seconda uscita corso di spele- remo – IM). Pastorelli A. Rilievo e foto.
16 POZZO DI MAINARDO (Ceriana –
07 OPERE IN CAVERNA DI COLLE DI
IM). Pastorelli A. Localizzato un nuovo BEVERA e MONTE POZZO (Ventimiglia
pozzo artificiale.
– IM). Serri P. Ricerca ingressi opere in 19 GROSSA OPERA MAGINOT DI
MONT GROS (Sospel – Francia). Bianco
08 MONTE PIETRAVECCHIA - MONTE
A., Serri P. Visita e foto.
CORMA (Pigna – IM). Pastorelli A., Ca-
19 MONTE BIGNONE (Sanremo – IM).
landri G., Bronzino P. (GSI), Noberasco Pastorelli A., De Martin B., Alessio, Par- M. (SCP). Rilievo della E35 e della E27 fumo S. e moglie.
sul Pietravecchia e rilievo del Pozzetto Ricerca della fantomatica grotta dello sotto la Cima del Corma, ricerca infrut- Scoglio di Quaranta, visita alla Tanetta di tuosa del Pozzo sopra Poggio Tenarda.
Monte Bignone.
11/26 ISOLA DE LA REUNION (Dip.
20 GROTTA DELL'OSSERVATORIO
Oltremare Francese). Montese J., Pizzor- (Monte Carlo – MC). Bianco A., Bonfante ni G., Antonini, Brillantini , Santinelli. Di- S. Visita e foto.
scesa dei seguenti canyon: Bras des 26 TANETTA DI MONTE BIGNONE (San-
Etangs (14/10), Ferriere (14/10), Gobert remo – IM). Pastorelli A., Serri P. Rilievo (15/10), Mini fleurs jaunes (15/10), Fleurs jaunes (16/10), Bras rouge (17/10), Bras 27 MONTE NERO (Castelbianco – SV).
Pastorelli A., Calandri G., Bronzino P.
S. (GSI), Pellerano C. (GSA). Traversa- (GSI), Noberasco M., Revetria G., Meri (SCP). Esplorate e rilevate la Tanetta 17 COLLE DI CASTILLON (Francia).
sotto Monte Nero e la Cavernetta del- Serri P. Ricerca ingressi Opere in Caver- 27 GROTTA DEI RUGLI (Pigna – IM).
22 PICCOLA OPERA MAGINOT DES
Montese J., Aichino F., Ferraro F., Besta- BANQUETTES – MONT OURS (Baisse
gno R., Agrifoglio G., Ciribilli A., Lavagno du Loup – Francia). Serri P. Visita e foto.
A. + allievi. Quarta uscita corso di spele- 23 OPERA IN CAVERNA c/o VERNAN-
TE (Vernante – CN). Bianco A., Bonfante
27 CIMA DU DIABLE (Francia). Bianco
S. Individuato una cavità artificiale sotto A., Serri P., Bagnaschino D. Battuta del- la zona per ricerca cavità artificiali.
23 TORRE ALPICELLA (Dolceacqua –
28 BUSA DEL CASTEL SOTTERRA (Vol-
IM). Serri P., Pastorelli A., De Martin B., pago di Montello – TV). Agrifoglio G., Alessio. Ricerca cavità artificiale.
Aichino F., Ciribilli A., Ferraro F., Peroni 24 MINIERE DI MONTE MERGO (Olivet-
ta San Michele – IM). Pastorelli A., Ger- 29 BO' DE PAVEI (Nervesa della Batta-
baudo E. + amica. Ritrovate le mitiche glia – TV). Agrifoglio G., Aichino F., Ciri- miniere di Lignite, purtroppo le gallerie billi A., Ferraro F., Peroni A. Visita.
sono quasi completamente crollate, esplo- 30 TAVARAN LONGO (Nervesa della
razione e rilievo di quello che è rimasto.
Battaglia – TV). Agrifoglio G., Aichino F., 30 OPERE IN CAVERNA DELLA PIER-
Ciribilli A., Ferraro F., Peroni A. Visita al RE POINTUE (Valle di Castillon – Fran-
cia). Serri P. Visita, localizzati alcuni ri- 31 BUS DEL FUN (Nervesa della Batta-
pari naturali catastabili.
glia – TV). Agrifoglio G., Aichino F., Ciri- 30 TORRE ALPICELLA (Dolceacqua –
billi A., Ferraro F., Peroni A. Visita.
IM). Serri P., Pastorelli A. Ricerca cavità 31 COGOL DEI SIORI o GROTTA PA-
ROLINI (Oliero – VI). Pastorelli A., De
Martin B., Alessio, Bianco A., Bonfante
S. Visita alla grotta e al parco naturaledelle grotte di Oliero, visita e foto alla 01 GROSSA OPERA MAGINOT DI CA-
Risorgenza dell'Elefante Bianco (Valsta- STILLON (Sospel – Francia). Bianco A.,
gna – VI).
Serri P. Visita e foto.
02 TORRE ALPICELLA (Dolceacqua –
IM). Pastorelli A., Serri P. Ricerca cavitàartificiale segnalata da G. Palermo.
01 TAVARAN LONGO – TAVARAN
07 RIO LAZZERO (Vievola – Francia).
GRANDO – BUSO DE LA FEDA (Nerve-
Pastorelli A., Serri P. Battuta della zona sa della Battaglia – TV). Pastorelli A., De e ricerca sorgenti.
Martin B., Alessio. Visita.
07 MONGINEVRO (Versante francese).
10 FORTEZZA DEI PALEOLOGI (Casa-
Bianco A., Bonfante S. Sopraluogo per le Monferrato – AL). Serri P., Bianco A.
"Operazione Chaberton 2003".
Visita ai sotterranei.
22 PICCOLA OPERA MAGINOT DES
10 ARMA DELLA TARAMBURLA (Ca-
BANQUETTES – MONT OURS (Baisse
prauna – CN). Ferraro F., Lavagno A., du Loup – Francia). Bianco A., Serri P.
Ciribilli A., Bergamelli P., Alisei S., Lello Visita e battuta della zona. Visita al Bloc-


co Osservatorio di Pic
de Garouche, tra Men-
tone e Castillon.
23 GROTTA DEI RUGLI
(Pigna – IM). Ferraro F.
Controllo livello sifone
Malissa.
27 OPERA IN CAVER-
NA 8
e 8 BIS (Colla di
Gouta – IM). Bianco A.,
Serri P. Visita e foto.
28 SORGENTE DELLE
MASQUETTE
(Vievola –
Francia). Pastorelli A.,
Bianco A., Serri P., Bon-
fante S. Analisi chimico
– fisiche alla sorgente
delle Maschette, e alla
Grotta della Scabria, tro-
vati due buchi da diso-
struire nei pressi della
sorgente delle Maschet-
te.
29 VALLONE DEL SU-
SENEO
(Sanremo – IM).
Pastorelli A., Serri P.,
Bianco A. Esplorazione
e rilievo del Riparo del
Suseneo.
31 MONTE CAGGIO
(Sanremo – IM). Pasto-
Grotta di Noce (La Brigue - Francia) Il secondo ingresso. (Foto A. Bianco) relli A., Serri P. Ricerchefaunistiche alla Tana Ratapena e alla Tana Longarua, foto.
29-30/04 – 01/05 ALCADI 2002 (Gorizia). Pastorelli A., De Martin B., Alessio.
18-19/05 FUGA NELL'ENTROTERRA (Colle Melosa – IM). Pastorelli A., De Martin
B., Agrifoglio G., Ciribilli A., Bianco A., Bianco L., Serri P., Cirulli G., Gregorio G.,
Bonfante S., Pissavini M., Peroni A., Bestagno R., Aichino F.
01-03/11 MONTELLO 2002 CONGLOMERIAMOCI (Nervesa della Battaglia – TV). Agri-
foglio G., Aichino F., Ciribilli A., Ferraro F., Peroni A., Pastorelli A., De Martin B., Alessio,
Eco R., Lamberti B., Bestagno R., Pissavini M., Bianco A., Bonfante S.
09-11 EXPLORIMAGES (Mandelieu La Napoule – Francia). Pastorelli A., De Martin
B., Alessio.
GROTTA DEI RUGLI: Nuove orme oltre il terzo sifone di Juri Montese Ormai era da diversi anni che le risa- mo prima di prendere per il ritorno.
te del sifone terminale della grotta dei Il sifone esplode in una risata che riac- Rugli echeggiavano nella valle, da quan- compagna a casa la combriccola.
do nel 1996 avevamo deciso di riprende- Realizzato che se vogliamo superare re l'esplorazione della grotta, di fatto fer- il sifone terminale i mezzi da usare sono ma dal 1982 quando Roberto (Muddu) e altri, nel 2001 prendiamo la strada giusta Marino del GSI avevano superato il sifo- e decidiamo di svuotarlo parzialmente e ne con le bombole esplorando un centi- superarlo con l'acqua a pelo libero (non naio di metri per poi fermarsi di fronte ad vuol dire a petto nudo).
un'ostruzione di concrezioni.
Con un campo estivo trasportiamo sul Nel 1996 decidiamo di riprendere i la- fondo la quantità di tubo necessaria e vori e superare l'ultimo ostacolo d'acqua riusciamo ad innescarlo, ma l'abbassa- con tecniche speleosubacquee e come mento del livello è molto lento, il sistema nella migliore tradizione speleologica or- è prossimo all'equilibrio.
ganizziamo un'operazione ciclopica che Ritorniamo comunque a casa con un coinvolge tutto lo Speleo Club Cai San- risultato: aver innescato il tubo (che da allora non ha mai smesso di gettare) edaver individuato un punto furbo per losmaltimento dell'acqua senza che ci pre- LA FREDDA CRONACA
cludesse la via del ritorno.
il giorno dell'immersione, dopo che quat- Ciò nonostante un po' di delusione c'è tro giovinastri hanno portato sino al sifone e, salvo qualche visita periodica, per qual- il pomeriggio prima, le quattro bombole ne- che mese non ci facciamo più vedere a cessarie ai due speleosub, uno di questi Buggio, .ma la svolta è dietro l'angolo.
da forfait per problemi di salute; si decidecomunque di proseguire e la squadra com- DOMENICA 20 GENNAIO 2002
posta da partecipanti, tifosi, incuriositi, ce-spugli e funghetti (tutti membri dello Il sabato precedente Fabrizio ed An- S.C.C.S.) entra in grotta alla rinfusa. Un drea, dopo oltre un mese di siccità, van- nucleo di arditi raggiunge direttamente il no a vedere la situazione della grotta, sifone terminale (distante un chilometro chissà che la concomitanza di minori dall'ingresso) perdendo i contatti con il resto precipitazioni e una costante fuoriuscita dei compagni per oltre 2 ore, durante le d'acqua tramite l'innesco, non abbiano quali la grotta vedrà cose che noi umani fatto abbassare il livello del sifone.
non potremmo immaginarci.
Detto fatto, il laghetto che precede è Quando il gruppo si ricompatta davanti in secca ma la volta del sifone è ancora al sifone, questo sorride ma riesce anco- immersa, comunque vale la pena tornare ra a contenersi.
a vedere con la muta.
L'operazione ormai è compromessa La domenica partiamo agguerriti in cin- ma, viste le fatiche fatte, è d'obbligo al- que: Roberto, Franco, Gianni, Gianluca ed meno bagnare le bombole e così faccia- io. Gianni e Gianluca sono ad una delle


loro prime uscite post corso e non sanno nuovamente con l'acqua alla gola, ma .il cosa li aspetta.
soffitto non tocca l'acqua.
Come in un dèja vu, la percorrenza in Passo qualche minuto a valutare la grotta è lenta ed in una pausa ( eravamo situazione comunque non banale, infatti a metà del percorso d'andata) dico a le pareti sono vicinissime e tra l'acqua e Gianni che qui non è come al corso che la volta c'è meno di un palmo d'aria, poi quando eravamo stanchi ci giravamo. Mi mi faccio passare le due torce subacquee guarda terrorizzato, allora provo ad ab- e mi infilo di traverso. TOK, la masche- bozzare ma in fondo mi interessava solo ra che ho messo in fronte è di troppo e arrivare al sifone.
non passa, la metto a collo e con il naso Qui giunti, Franco, Roberto ed io , in- fuori dall'acqua e la bocca immersa su- dossiamo le mute e ci cacciamo a mollo pero il passaggio.
nello specchio d'acqua del sifone. Pro- Il momento è storico, il sifone viene prio come stare nella tazza del cesso.
superato per la prima volta senza bom- I miei due compagni, con l'aiuto di un bole ed a distanza di vent'anni dall'unica bombolino mettono a turno la testa punta di due speleo che si erano spinti sott'acqua ma la visibilità è pessima, al nelle gallerie successive, sono vicino ad mio turno, vista l'inutilità di tentare sott'ac- un'overdose di adrenalina.
qua, mi infilo in una fessura che si apre Al di là si apre il lago su ampia sala che sopra al soffitto del sifone per vedere supero per pochi metri a nuoto, poi il fon- dove si sbuca. Il passaggio in strettoia do si alza e raggiungo la riva opposta mi fa guadagnare un metro e mi trovo camminando, giunto quindi la corda che Operazioni di rilievo nella parte nuova della grotta. (Foto F. Ferraro)


mi sono tirato dietro conquella vecchia dell'82 ecome un bambino in unnegozio di giocattoli inizioa correre per vedere tuttoil possibile.
Devo fare in fretta pri- mo perché ignoro l'auto-nomia delle due torce su-bacquee che ho, (unicamia fonte di luce, vistoche l'acetilene è rimastodall'altra parte) e secon-do, i miei compagni rima-sti di là potrebbero pre-occuparsi.
Uno dei laghi oltre il terzo sifone. (Foto A. Pastorelli) Dallo schizzo spediti- vo dell'82, risultano duegallerie ma, arrivato oltre il laghetto, a meandro; solo ora realizzo che da quan- destra della forra principale, trovo un do ho passato il terzo sifone ho la muta meandro che non risulta nella planime- chiusa fino al collo con il cappuccio infi- tria e all'emozione del momento si ag- lato e, essendomi mosso come un eva- giunge il caos mentale.
so, sono sudatissimo ed accaldato, mi Come mai i due speleosub non solo stempero e riparto.
non hanno esplorato il meandro, ma non Al ritorno, per completezza percorro l'hanno neppure accennato nel loro schiz- qualche decina di metri della forra princi- pale a cui si accede indifferentemente da Risposta: perché io sto ragionando con due gallerie che convergono, l'ambiente il sifone con il livello dell'acqua due metri è ampio e bello ma per proseguire devo più in basso rispetto a quello dell'esplo- stare alto sul meandro e dopo poco il razione speleosubacquea ma all'epoca buon senso mi ricorda che sono da solo, l'ingresso del meandro era quasi total- oltre sifone e con illuminazione elettrica; mente allagato.
è ora di rientrare.
Sempre più euforico mi infilo nel me- Raggiungo i miei compagni ai quali rac- andro, che in seguito scoprirò essere ver- conto cosa c'è "di là", loro d'altro canto mi gine, il quale si presenta subito stretto e tempestano di domande e di concerto ini- fangoso e lo percorro per circa 30 metri ziamo a programmare le future esplorazio- poi, anche se continua, devo fare i conti ni ed i lavori da fare, siamo tutti felici e con l'orologio, quindi mi giro per andare consapevoli di aver segnato l'inizio di una a vedere le due gallerie già esplorate, (lo nuova fase nell'esplorazione della grotta, finirò di esplorare in compagnia un anno frutto dell'impegno di molte persone e di dopo, ma è un'altra storia).
mesi di lavori a volte titanici.
Imbocco così il ramo del sifone, che Effettuiamo le foto di rito, grazie al ca- si raggiunge dopo una facile arrampicata valletto (roba da pazzi) che Gianni ha tra- ed un passaggio aereo, e qui giunto ne sportato sul fondo e, in un tripudio di pac- approfitto per un bagno e per lavarmi dal che sulle spalle e complimenti a vicenda, fango con cui ho spalmato la muta nel ce ne torniamo a casa, stanchi ma leggeri.


MONTELLO 2002 – CONGLOMERIAMOCI di Graziella Agrifoglio Quest'anno il tradizionale incontro in- foresta di latifoglie eccezionalmente rigo- ternazionale di speleologia si è tenuto in gliosa e la Repubblica di Venezia gestì Veneto, precisamente a Nervesa della direttamente questa risorsa esproprian- Battaglia (TV) dall'1 al 3 novembre.
do le aree boschive ai privati. Il Montello Nervesa è situata nella zona più co- divenne riserva forestale dell'Arsenale, nosciuta come "Montello", un'area di for- con tanto di guardiani. Tra il 1500 e il ma ellittica che si estende per circa 15 1700 vennero emanate numerose leggi km di lunghezza e 5 km di larghezza, per garantire l'integrità del bosco ma non sulla destra orografica del fiume Piave, con intenti ecologici e di preservazione nelle prealpi venete.
Geologicamente il Montel- lo è costituito da conglome-rati di origine alluvionale,costituiti da ciottoli saldamen-te legati da un cemento cal-careo. E' una zona collinare,il cui punto più alto raggiun-ge i 371 m. s.l.m. L'altezzamedia rispetto alla pianuracircostante si aggira intornoai 100 m. s.l.m.
Peculiarità del Montello è l'elevata densità di doline ela forte variabilità delle loroforme e dimensioni. A causadella natura carsica il Mon-tello è privo di idrografia su-perficiale. Le grotte censitesono ben 35. Il clima è par-ticolarmente mite e favoriscela coltura della vite, del maise delle patate.
Ma non si può scrivere del Montello senza raccontare,seppur sommariamente, del-la storia del suo bosco e deisuoi cambiamenti nei secoli.
Attualmente la specie ar- borea più diffusa è la robi-nia, una pianta esotica infe-stante e l'ailanto, un alberodi origine cinese. Ma nel XVsecolo il Montello era una L'ingresso del Bus del Fun. (Foto F. Aichino) dell'ecosistema, bensì per una pianifica- La prima visita è stata alla Busa del ta coltura forestale in quanto fonte di ric- Castel Sotterra, che con i suoi 8 km di chezza. Con la caduta della Repubblica sviluppo è la più estesa grotta italiana di Venezia comincia il disboscamento nel conglomerato e la terza nel mondo.
La cavità si articola essenzialmente in Le grandi, forse definitive modifiche, quattro piani, ad andamento suborizzon- giunsero con la legge Bertolini del 1892 tale, e ogni piano è raccordato al sotto- che decretò il disboscamento totale del stante da pozzi e da sale di crollo. Un Montello, e con il periodo della prima vero labirinto! Abituati al calcare delle guerra mondiale le cui vicissitudini deter- nostre zone, nel quale a volte capita quasi minarono la distruzione della vegetazio- di non sporcarsi la tuta, già all'uscita della ne ed anche, spesso, la modifica della prima grotta nel conglomerato siamo ben Con la legge Bertolini e la guerra La seconda grotta è stata il Bò de l'equilibrio che si era creato venne di- Pavei. A questo punto le grotte del Mon- sgregato: querceti, castagneti, carpiteti, tello ci piacciono sempre di più. Il per- vennero distrutti e sostituiti da boschi e corso da seguire è quello dell'acqua, boscaglie degradate. Su questo contesto praticamente percorriamo una piccola si attivò un'intensa azione antropica e forra sotterranea molto bella ed arricchi- negli ultimi decenni la robinia ha soppian- ta da concrezioni, come ad esempio la tato in buona parte le specie arboree "sala dei capelli d'angelo". Nel ramo del- la certosa osserviamo un piccolo rettile, Sempre a seguito della legge Bertoli- che abbiamo poi saputo essere molto ni, l'intera superficie del colle fu ripartita frequente sul territorio. Nella parte termi- in 20 zone con 21 strade di accesso, nale, denominata "frana della certosa", vi "prese" in gergo locale, che attraversano sono alcuni resti di mattoni che si presu- in senso longitudinale (nord/sud) il terri- me appartenessero ad un sovrastante edificio religioso di cui non si conosce Incuriositi da questa parte di Italia dove molto, forse risalente al 1340 e demolito molto raramente ci rechiamo, in cinque nel 1810 e del quale oggi rimangono la- abbiamo deciso di sfruttare tutta la setti- bili tracce.
mana e di anticipare la partenza al 28 di Dopo questa visita cominciamo a ca- ottobre. Abbiamo affittato un appartamen- pire perché da queste parti gli speleo to presso un agriturismo di Biadene di fanno largo uso di stivali… ma mentre Montebelluna (presa n. 20!) ed eccoci all'andata sembriamo dei trampolieri e ci finalmente a tu per tu con il "conglome- inventiamo contrapposizioni impossibili rato". Sì perché qui il conglomerato non per non mettere i nostri scarponi a ba- si vede solo in grotta ma è presente gno, … al ritorno zampettiamo noncuran- anche nell'edilizia locale con risultati spet- ti nell'acqua gelida.
Il terzo giorno indossiamo "allegramen- Grazie alla disponibilità degli speleo te" le nostre tute che ormai pesano il triplo veneti, impegnatissimi nei lavori di pre- a causa dello spesso strato di fango parazione del meeting, abbiamo potuto accumulato nelle uscite precedenti e visitare nei giorni precedenti la manife- dell'acqua, e ci infiliamo nel Bus del Fun, stazione alcune grotte, con tutta tranquil- una bella grotta di 3367 m. di sviluppo.
lità ed in piena autonomia, e devo dire L'amico speleo veneto scommette che che è stato un crescendo.
non arriveremo neanche alla "sala del


silenzio", a causa delle difficoltà nel tro- da credere ma vero (il filmato lo prova!).
vare i passaggi giusti, ma noi accettiamo Le spiegazioni che ci hanno dato i locali la sfida e posso dire con orgoglio che i giorni successivi non ci hanno proprio vinciamo la scommessa! Non senza dif- ficoltà però. Resterà impresso nella me- Alla fine di questa visita possiamo moria a tutti i partecipanti (e anche ai abbandonare le nostre attrezzature, or- posteri perché è stato anche filmato) un mai incolori, nelle sacche. Rivedranno la bellissimo passaggio "acquatico", dove luce solo a Sanremo.
abbiamo dovuto letteralmente strisciare Non serve infatti l'attrezzatura, ma solo nell'acqua ecc. ecc. Un aspetto un po' il casco e un paio di stivali (che chiara- insolito di questa grotta è dato dalla pre- mente noi non avevamo ma ormai non ci senza sul percorso di … uova. Difficile facevamo più caso), per visitare il Labora- torio Didattico di Biospele-ologia A. Saccardo nellagrotta Tavaran Longo, Sitratta di una grotta di 392m, percorsa da un ruscellosempre attivo, di cui il pri-mo centinaio dedicato allestrutture del laboratorio,comprendenti dieci vasche,divise tra acquari e terrari,contenenti alcune specieendemiche del Montello. Illaboratorio è spesso ogget-to di visita da parte dellescuole e offre la possibilitàall'appassionato naturalistao al comune visitatore dicogliere tutti gli aspetti del-l'habitat della grotta.
I successivi giorni, dall'1 al 3 novembre, cisiamo dedicati alla mani-festazione, come semprebene organizzata e inte-ressante, ma abbiamoanche ritagliato qualchespazio per la visita di que-sta zona, così ricca dibellezze naturali ma an-che di storia.
(Hanno partecipato:Graziella Agrifoglio, Ciribilli An-drea, Fabrizio Ferraro, Franco Il meandro nel Bo' de Pavei. (Foto F. Aichino) Aichino, Anna Peroni) I Corso di introduzione alla speleologia urbana e cavità artificiali di Andrea Bianco L'anno 2002 ha visto un numero cre- Sono state prese in considerazione le scente di uscite, da parte dei soci, effet- cavità scavate per scopi idrici, come tuate in cavità artificiali, tendenza già vista antichi acquedotti, pozzi, cunicoli, di cui peraltro durante l'anno 2001; questo nuo- la provincia di Imperia è molto ricca.
vo interesse ha portato all'innovazione, per È stata affrontata anche l'uscita alla lo speleo club, di istituire un corso riguar- Galleria della diga di Glori.
dante questo ramo di attività.
Lezione tenuta da Pastorelli A., Bianco A. È così che è venuto alla luce il I° corso 3) Opere in caverna del "Vallo Alpino"
di introduzione alla speleologia urbana e sul confine italo-francese nelle Alpi
Uno dei motivi principali per cui que- Questa è stata una lezione speleo-sto- sto corso ha avuto luogo è stato anche rica che si è occupata dei numerosi com- quello di avvicinare le persone al mondo plessi sotterranei costruiti per scopi bel- sotterraneo in modo meno brusco di un lici, ma anche della loro storia come classico corso di speleologia, dove co- fortezze di guerra.
munque serve una determinata attrezza- Lezione tenuta da Bagnaschino D. tura tecnica, più dedizione, dove bisogna 4) Tecniche di rilievo e cenni di bio-
magari sporcarsi di fango, affrontare stret- toie, imparare le tecniche basi per muo- È stata data agli allievi una infarinatu- versi su corda, ecc.; nelle cavità artificia- ra su come eseguire il rilievo delle cavità li, specialmente quelle visitate nel corso, ritrovate, questo per portarle a conoscen- invece è stato sufficiente un impianto di za di tutti, e sono stati dati alcuni cenni illuminazione ad acetilene, la voglia di sulla fauna presente nelle varie cavità camminare (a volte anche parecchio) e visitate (pipistrelli, geotritoni, ecc.).
un po' di spirito d'avventura.
Lezione tenuta da Pastorelli A., Calvini M. Il corso si è svolto dal 6 giugno 2002 al 30 giugno 2002 ed ha compreso quattro Le uscite pratiche sono state: uscite pratiche e quattro lezioni teoriche 1) 603ª Batteria S.P. in caverna di Mon-
tenutesi nella sede del CAI di Sanremo.
te Lega
Si tratta di un vasto complesso sotter-
Le lezioni teoriche hanno riguardato raneo che si sviluppa sotto la vetta del monte Lega, con sei casematte per le 1) Introduzione al corso ed utilizzo dei
varie armi, ricoveri sotterranei per gli materiali in dotazione
uomini, lunghi cunicoli di collegamento, È stata fatta una piccola presentazio- dotata di un particolare rivestimento in ne dello speleo club, delle sue attività, populit sulle pareti, praticamente unico degli obiettivi del corso, e dell'uso del- nelle opere appartenenti al settore della l'acetilene per illuminare le cavità.
valle Roya; il forte possiede anche un Lezione tenuta da Bianco A., Pastorelli A. osservatorio in caverna, staccato dal re- 2) Opere idriche ed acquedotti ipogei
sto dell'opera, che domina una vasta vi- nella provincia di Imperia
suale proprio dalla vetta del monte Lega.


2) Galleria artificiale della
diga di Glori
Negli anni '60, alle spal-
le del paese di Badalucco,nella valle Argentina, inizia-rono i lavori, poi interrotti perdiversi motivi, per costruireuno sbarramento artificialelungo il corso del torrenteArgentina; la diga non fu maiportata a termine, ma è ri-masta intatta fino ad oggi lalunga galleria che avrebbedovuto trasportare l'acquadalla diga fino alla non rea-lizzata centrale idroelettrica I partecipanti al corso sull'osservatorio di monte Lega. (Foto A. Bianco) di Castellaro.
Oggi rimane appunto questa lunga gal- ne su più livelli e da un andamento piutto- leria (una decina di km circa), di circa 2,5 sto labirintico. Si trova poco sopra l'abitato metri di diametro, visitabile per qualche km di Moiola, in valle Stura, ed è un vero e ed interrotta più volte da varie frane verifi- proprio sbarramento, in quanto, affiancati catesi all'interno nel corso di questi anni, all'opera principale, vi sono innumerevoli caratterizzata dalla presenza di spettaco- blocchi osservatorio, bunker di fiancheg- lari concrezioni e colate che in certi punti giamento e scavi ancora aperti per altri la fanno brillare alla luce degli acetilene, blocchi mai portati a compimento.
formatesi in questi pochi anni anche per laparticolare altitudine e temperatura inter- Il corso, tenutosi a giugno 2002, ha na; la galleria della diga di Glori è anche il avuto un buon successo, con l'iscrizione rifugio della più vasta colonia di pipistrelli di otto allievi e la partecipazione costan- conosciuta in provincia di Imperia.
te di vari membri del gruppo speleo.
3) 605ª Batteria S.P. in caverna di Bal-
Lo Speleo Club CAI Sanremo ha rea- coni di Marta
lizzato anche un video di 40 min. circa, È il più vasto complesso sotterraneo del con le immagini dettagliate delle varie Vallo Alpino occidentale, uno dei pochi uscite, le impressioni degli allievi, le spie- bunker a essere stato completamente effi- gazioni degli istruttori, il commento tecni- ciente in tempo di guerra, oggi rimangono co di D. Bagnaschino, disponibile presso i suoi cunicoli, le casematte, le camerate la sede CAI di Sanremo.
sotterranee, l'impressionante rampa di ol-tre 300 scalini, i resti delle installazioni tecniche (impianti elettrici, tubazioni, im- Bagnaschino Davide pianti filtrazione aria, ecc.), scavato nelle viscere del Balcone di Marta.
4) Sbarramento di Moiola
Pastorelli Alessandro Una delle poche opere della terza linea difensiva che ha visto la luce, anche se Molinari Giuseppe mai utilizzata, caratterizzata da un notevo- Molinari Pier Franco le sviluppo sotterraneo, dalla composizio- LE CARBIDIMITI DELLA GALLERIA DELLA DIGA DI GLORI (Molini di Triora - Imperia) di Alessandro Pastorelli Viene descritto in questa nota la pre- altezza arriva fino a tre centimetri (quelle senza di alcuni cristalli di carbidimite, della galleria della diga di Glori).
presumibilmente dovrebbe essere la pri- Al momento esistono due teorie sulla ma segnalazione nella provincia di Impe- formazione di queste singolari cristalliz- ria e la seconda in Italia.
zazioni; la prima (Hill, Forti, 1997) ritiene La carbidimite è una cristallizzazione che la formazione sia legata alle fasi secondaria, la cui genesi avviene su terminali della reazione che avviene tra i depositi di idrossido di calcio. L'idrossido residui di carburo e l'umidità contenuta di calcio (ovvero lo "scarburo") è prodot- nella scarburata.
to dall'uso del carburo negli impianti di Il gas acetilene così prodotto risale verso illuminazione da parte degli speleologi.
la superficie del deposito portando con sé La carbidimite ha forma simile a quel- il carbonato di calcio, il quale si deposita in la delle concrezioni tubolari o cannule forma di cerchio tutto attorno all'emergen- (Sarigu, 1999), ma al contrario essa si za gassosa. Il colletto così impostato for- sviluppa dal basso verso l'alto, la sua merebbe la base delle carbidimiti.
Schizzo topografico della zona. L'asterisco indica l'ingresso della Galleria di Glori. (Dis. G. Calandri) La seconda (Sarigu, 1999), più com- plessa, propone un serie di reazioni chi-miche che avvengono in seno all'idrossi-do di calcio il quale interagisce conl'ambiente fisico ipogeo.
LA CAVITÀ
La Galleria della Diga di Glori (Comu- ne: Molini di Triora, Frazione: Glori, loca-lità: Ponte di Palme. TAV IGM 1:25000BORGOMARO 102ISE. Coord. Geografi-che: Long. (W da Monte Mario): 4°37'09",Lat. 43°56'33", quota 280 m) è situatanella media valle Argentina, sulla sinistraorografica del torrente omonimo.
Scavata agli inizi degli anni sessanta, per fungere da troppo pieno di scaricodelle acque della costruenda diga, chedoveva alimentare la futura centrale idro-elettrica di Castellaro-Taggia; i lavori di Base di concrezioni in disfacimento e nuova con- scavo vennero abbandonati tra il 1963 crezione con "colletto aperto" in evoluzione.
(Foto L. Pastorelli) Dall'ingresso a monte al momento la diga è percorribile per circa 3 km, ha unandamento pressochè suborizzontale conuna sezione piuttosto regolare a forma disemibotte, alta 2,5 m e larga circa 3 m.
La galleria è stata scavata in una serie a prevalenza arenaceo-calcarea del Fly-sch ad Elmintoidi del Cretaceo sup. (uni-tà di Sanremo-Monte Saccarello), poten-te alcune centinaia di metri.
La temperatura oscilla tra i 17° e i 20 °C durante l'arco dell'anno, lentissimo ilricambio dell'aria nei tratti più interni(sono incorso dei monitoraggi sulla per-centuale di CO2), l'umidità relativa è in-torno al 100%.
Queste condizioni micro-climatiche mol- to particolari hanno favorito la genesi nel-l'arco di pochi anni (circa quaranta), dipeculiari mineralizzazioni, tra le quali lamirabilie, cristalli di gesso, idrossidi di fer- Sezione tipo della Galleria di Glori; gli asterischi ro, concrezioni calcitiche, pisoliti, mond- indicano il luogo del ritrovamento delle carbidimiti.
(Dis. A. Pastorelli) milch (Calandri, Amelio, 1982).
LE CARBIDIMITI
DELLA GALLERIA DI GLORI

Il 16 giugno 2002, durante la seconda uscita del corso di cavità artificiali, notosu alcune vecchie "scarburate" diversicristalli di carbidimiti.
Le mineralizzazioni sono state ritrova- te in corrispondenza della parete destra(orografica) della galleria principale a cir-ca 2 km dall'ingresso, in diverse scarbu-rate nell'arco di una ventina di metri l'unadall'altra; il pavimento della galleria inquel tratto è invaso dall'acqua (circa 10-15 cm), sui lati emergono alcuni massidove sono state individuate le "scarbura-te" con la presenza delle carbidimiti.
Le scarburate risalgono presumibil- mente alla fine degli anni sessanta (1965-1967), anni in cui vennero smantellatebuona parte delle strutture metalliche Concrezione in disfacimento. (Foto L. Pastorelli) della galleria (binari della decauville, con-dotte dell'areazione, ecc.).
I cristalli si presentano in piccoli rag- globulari, dovuti probabilmente alla cor- gruppamenti, dove si notano ammassi rosione e al disfacimento della vecchiamineralizzazione, a lato la carbidimite ver-ticale di neoformazione con l'apice dellaconcrezione a forma di colletto aperto.
Questo articolo ha lo scopo di docu- mentare in forma preliminare la presenzadi questa mineralizzazione alquanto parti-colare; in futuro cercheremo di monitoraresistematicamente l'evoluzione dello spele-otema o "antropotema" (Sarigu, 1999), perpoter raccogliere il maggior numero di dati,eventualmente per comparazioni con altresegnalazioni affini.
Hill Carol, Forti Paolo, 1997. Cave Minerals of
the World
. (II edizione) pp. 1-463.
Pastorelli Alessandro, 1997. Sintesi su alcune cavi-
tà artificiali nella Provincia di Imperia
. Atti IV Conve-
gno Naz. Cavità Artificiali. Osoppo, pp. 209-214.
Sarigu Sergio, 1999. Segnalazione di carbidimiti
Ammasso di speleotema con tre nuove concrezioni nella Grotta di Scogli Neri (Savona, Liguria). Spe- in crescita. (Foto L. Pastorelli) leologia n° 40, anno XX: pp. 17-24.
LE MINIERE DEL MONTE MERGO (Olivetta San Michele - Imperia) di Alessandro Pastorelli Le ricerche minerarie (Lignite) di Mon- versare il ponte Ronconi e seguire il te Mergo sono iniziate tra la fine dell'ot- sentiero che costeggia la sinistra orogra- tocento ed i primi anni del novecento, fica del rio del Vallone del Tuvo, quando ma sia per la lontananza da sentieri im- il sentiero attraversa il thalweg mante- portanti sia per la scarsa qualità e quan- nersi sul lato di sinistra orografica, dove tità del carbone ritrovato furono abban- si nota quasi in corrispondenza dell'at- donate quasi subito.
traversamento sul rio, sulla destra della Nella nostre ricerche non abbiamo tro- mulattiera, un vecchio sentiero in pessi- vato nessuna documentazione scritta, ma me condizioni, che risale la spalla nord- tramite alcune persone anziane locali, che orientale del Monte Mergo.
ci hanno mostrato sulla carta la posizione Risalire tutto il sentiero fino ad arrivare dei siti, siamo riusciti a localizzarle ed a alla sommità del Monte Mergo costituito documentare quello che resta dei lavori.
da un grande pianoro, caratterizzato adovest dalle imponenti falesie di calcaregiurassico, a sud (lato destro del sentiero) la vegetazione ha preso il sopravvento,sono presenti enormi quantità di roveti; Da Olivetta San Michele prendere il seguendo il sentiero che prosegue grosso- sentiero per il Monte Grammondo, attra- modo in piano si arriva alle rovine di alcu- L'asterisco indica il sito minerario di Monte Mergo. (Dis. A. Pastorelli) ne costruzioni di pietra a secco, poco dopo si entra in territorio francese.
In corrispondenza delle costruzioni bisogna abbandonare il sentiero e spo-starsi verso N-E in direzione delle balze abbiamo già dato fino ad arrivare ad una caratteristica co- di Paolo Serri struzione in pietra a secco con le tegolerosse, posta quasi sulla verticale dellebalze. Questo era il ricovero per i mina- Chissà perché mi è venuta voglia di tori (secondo fonti locali sarebbero stati scrivere un articolo per il bollettino pro- impiegati per gli scavi dei prigionieri di prio oggi; l'unica cosa che mi rammarica guerra austriaci) e per gli attrezzi.
è il fatto che in questi giorni ci consegne- Ai lati della costruzione si trovano i ranno il bollettino stampato di fresco per due accessi ai lavori.
cui queste mie righe saranno pubblicatesul prossimo numero (tra un anno, sic!!) E va bene, allora iniziamo .
LE MINIERE
Era una bella giornata di luglio, il sole splendeva già alto nel cielo quando giunsi GALLERIA SUD all'appuntamento alle 08.00 dal ponte di Si apre a pochi metri a sud del rico- Nervia: "Che fortuna,oggi non ho fatto la vero della miniera.
solita levataccia alle prime luci dell'alba!"- Il corridoio di accesso ha le pareti ri- pensai - "Ma che caldo che fa,meno male vestite in pietra a secco ed immette in che si va in torrente a rinfrescarci un pò'".
un'ampia voragine con il soffitto comple- Nel mentre arrivarono da Sanremo i tamente crollato, solo in un punto si rico- prodi componenti della spedizione: An- nosce un tratto di volta di galleria, ma drea Bianco e Paolo Laura.
completamente invasa dai detriti.
Caricati i bagagli sul "Serribus n. 48 Il pavimento è invaso da una foltissi- rosso" si parte per l'avventura, prossima ma vegetazione di cui i rovi la fanno da fermata a Fanghetto da "Solange" per la colazione e per il rifornimento viveri epoi via verso il capolinea: Breil sur Roja.
GALLERIA NORD Quivi giunti si fece un salto all'ufficio È posta ad una ventina di metri a nord del turismo a prendere un opuscolo (è del fabbricato, come la precedente si gratis e ben fatto, peccato che ne danno presenta come un'ampia voragine con un uno solo per gruppo) sui torrenti della corridoio di accesso, assolutamente im- praticabile a causa della vegetazione.
Preparata l'attrezzatura e caricati gli zaini del necessario si parte: già ma qualeè il sentiero giusto? E sì, nessuno di noi tre aveva mai sceso il Carleva, quindimano alla cartina topografica e . "Si va Secondo alcuni locali sembrerebbe di là, prendi l'altimetro potrebbe esserci che ci sia ancora una galleria percorribi- utile" disse qualcuno; "Incominciamo le per alcune centinaia di metri, situata bene" - risposi.
lungo il crinale che separa il Vallone Tuvo La descrizione sulla miniguida in no- e il Monte Mergo, al momento non siamo stro possesso riferiva che il dislivello del riusciti a trovarla.
torrente era di 570 metri, l'avvicinamento di 2 ore e il tempo di permanenza nella a ripararci da questo infernale sole.".
forra di 5 ore; materiale necessario: 2 Giungemmo così nei pressi di una corde da 30 metri e la solita attrezzatura grange, un vecchietto, su una sedia, si godeva, all'ombra di alcuni alberi, il fre- Fu quando sentii queste scarse note sco; poco oltre, sotto il sentiero che ri- sul Carleva che mi sorse un dubbio: cin- prendeva a salire, si scorgeva una vec- que ore di permanenza? Ma non sono chia e grande vasca colma d'acqua troppe? Boh! Le possibilità, salvo errori limpida. Dopo pochi passi vidi che era dell'opuscolo, sono due: o il Carleva è stata trasformata in piscina " Beati loro, "very hard" oppure c'é parecchio da cam- vorrei esserci io là dentro " pensai, ma la salita mi fece ancora una volta ricordare Nel frattempo giungemmo alle antiche i miei problemi alle gambe.
mura di cinta del paesello e pensai che Altri innumerevoli tornanti sotto il cal- avevamo fortuna ad essere ancora al- do sole ci portarono in un tratto pianeg- l'ombra, mentre lassù, in alto sui monti, giante, o quasi, ombreggiato da grandi c'era il cocente sole ad aspettarci.
alberi e poi nuovamente a salire per Lasciato a destra il largo sentiero sul assolate e scoscese vallate.
quale eravamo si prende a salire con Giunti finalmente, dopo oltre due ore ripidi tornanti e le mie gambe iniziano ad di cammino, senza contare le innumere- accusare qualcosa; al termine di quella voli soste, alla partenza del torrente pro- rampa, sudato come un porco, ho perso posi: "È mezzogiorno passato mangiamo il conto dei tornanti fatti ed ecco che qualcosa prima di indossare la muta e spunta il sole: "Meno male" - penso tra l'imbrago?" Mi fu risposto che loro ave- me e me - "che il sentiero ora è quasi in vano lasciato cibo e bevande sul furgone pianura! Se però ci fosse qualche nuvola e avrebbero mangiato al ritorno. "Al ritor-no? Ma se abbiamo ancora tutto il tor-rente da fare e ci vogliono almeno cin-que ore, se tutto va bene ?! Ho tre panini,quelli famosi di mia mamma, e un litro emezzo di te in bottiglia: ne volete?". Soloda bere fu la risposta. "Ora ho capitoperché voi eravate sempre davanti: con50 metri di corda, viveri e beveraggio ilmio zaino pesa due volte più del vostro!".
Dopo aver bevuto e mangiato, ci ve- stimmo ed iniziammo a scendere per unripido torrentello ingombro di alberi e dimassi accatastati uno sull'altro e, questavolta, ai soliti problemi alle gambe siaggiunse anche un terribile male allepiante dei piedi, che mi porterò, purtrop-po fino a Breil.
Come avevo sospettato, il Carleva si dimostrò molto duro con noi: lunghi trattida camminare tra massi di tutte le di-mensioni, poche e belle calate che la Attacco del Rio Carleva - Breil sur Roya (Francia).
mancanza d'acqua rendeva particolar- mente sdrucciolevoli, divertenti scivoli e un'ora o due perché il soccorso sia a toboga da evitare sempre per la scarsità Breil, due ore per arrivare all'attacco del torrente, altre due o tre ore per raggiun- Già!! Scivoli e toboga.
gere il ferito.
Fu proprio un piccolo toboga che pose Siamo già tra le otto ore e mezza e le fine alla di per sé triste e brutta espe- dieci ore: sono le due e mezza, alle nove rienza di questo insulso torrente osanna- fa buio, i tempi tecnici perché il soccorso to da altri torrentisti.
raggiunga l'infortunato con l'oscurità au- Eravamo circa a un quarto della scon- menteranno e Andrea in che stato sarà? solante forra quando Andrea, scendendo E il suo compagno? Siamo senza luce, per uno scivolo di due metri, si fece male senza cibo, con poco liquido da bere.
ad un caviglia; per non rischiare di farmi Che succederà? Io non ho nessuna vo- male anch'io, scesi da un altro scivolo a glia di passare la notte nel greto di un fianco del primo rischiando di dare una maledetto torrente e mia mamma come facciata contro la roccia.
si comporterà non avendo mie notizie? A me è andata bene ma Andrea ha Intanto le calate sono sempre più rade, una caviglia slogata: lui dice che è rotta le camminate tra i massi sempre più lun- perché gli fa un male cane. E ora che si ghe e Andrea che piano piano arranca a fa? Non c'è linea sul telefonino per chia- fatica e dolorante.
mare il soccorso, tornare indietro è quasi Forse è solo una sensazione ma guar- impossibile, uscire dal torrente sarebbe dando Andrea i miei piedi non mi fanno la soluzione migliore, si ma . dove sia- mo? E da dove? E, soprattutto, c'è Come un miraggio appare un cartello in legno; mi avvicino e noto incisa una Per fortuna la caviglia non è molto cascata e una figura umana stilizzata: la gonfia e si decide di provare ad uscire freccia indica un sentiero e si scorge con le nostre forze da questo infernale anche un tubo di plastica nera, quelli so- Carleva non appena si trova un sentiero.
litamente usati per portare l'acqua nelle Mentre continuiamo a scendere tra mille massi, decine di scivolate su infide Mi rallegro con gli altri e dico "Seguen- lastre di roccia e con Andrea claudican- do il tubo di sicuro arriveremo in qualche te, faccio mente locale su quello che è orto o qualcosa di simile. E sicuramen- successo, su quant'altro potrebbe suc- te troveremo anche un sentiero per tor- cedere e su come reagire.
nare alla civiltà".
Dovrebbero mancare ancora tre ore, Mai il fato e una decisione fu tanto almeno, per raggiungere la fine del tor- rente, se fossimo tutti e tre in salute; se Seguendo il tubo, depositato in un uno di noi andasse a cercare aiuto quan- antico beudo, ben presto trovammo pa- to impiegherebbe? E se gli capitasse un recchie difficoltà nel proseguire: tratti a incidente chi lo soccorrerebbe? E quanto strapiombo sull'impervia vallata del tor- impiegherebbe il soccorso ad arrivare? rente alcuni dei quali da passare striscian- Tante domande mi turbinano nella do, altri da superare sporgendosi oltre- mente e, tra una scivolata e l'altra, tra modo fuori dal "sentiero" ed altri ancora, una calata e un'interminabile camminata franati, dove era necessario assicurarsi tra i massi, faccio due conti: tre ore per ad infidi cordini di nylon (quello che si uscire dal torrente, una mezz'ora per usa per stendere la biancheria) cotti dal arrivare in paese e allertare il soccorso, sole ed usurati dal tempo.
Nonostante tutto ciò, dopo circa un'ora bloccai su uno scivolo molto inclinato di e mezza di rischiosa andatura, si profilò roccia marcia: sul fondo sentivo il torren- un terribile dilemma: eravamo giunti su un te scorrere e tra la folta vegetazione tratto di beudo franato ed impossibilitati scorsi anche il suo letto.
materialmente a proseguire; le scelte, pur- Chiamai gli altri due e dissi di scen- troppo per noi, erano alquanto limitate: o dere perché, in un modo o nell'altro, tornare indietro, perdere un'ora e mezza e saremmo arrivati sul torrente.
affrontare nuovamente l'incubo del beudo Dopo una buona mezz'ora arrivarono (cosa che a me non piaceva proprio per anche loro sull'orlo dello scivolo, approntai nulla), oppure, visto che non eravamo lon- la calata e iniziai a scendere; per fortuna tani da un instabile canalone ghiaioso, dalla fine della corda al letto del torrente scendere per lo stesso sperando di non mancavano solo pochi metri e dove ero si trovare salti troppo lunghi e riconquistare poteva approntare una nuova calata.
nuovamente il torrente.
Ripensandoci, forse abbiamo impiega- I due compagni di av(s)ventura non to lo stesso tempo che occorreva per tor- erano troppo convinti di questa ultima nare indietro lungo il beudo, ma perlome- scelta, per cui mi offrii volontario per ta- no abbiamo evitato di fare un pezzo di stare il terreno, se fosse andata male, sentiero e di torrente in più, a tutto vantag- sarei tornato indietro solo io.
gio della caviglia di Andrea (spero).
Non so perché, ma quel canalone mi Il resto della storia è facilmente im- diceva che ce l'avremmo fatta: con la maginabile: grandi camminate fra massi corda da 50 metri feci la prima calata in e qualche rara calata in doppia, oltre doppia, scesi per un'altra trentina di metri qualche tuffo per fare prima.
in libera fra pietrame sdrucciolevole e mi Dopo oltre otto ore dalla partenza del canyon, nel crepuscolo, apparve un pon-te: erano le nove di sera e, di lì a pocosarebbe finito il nostro calvario.
Ormai sul sentiero di ritorno, Paolo e Andrea decisero di fermarsi a riposare ea cambiarsi, io avevo un'ultima cosa dafare: correre e avvisare mia madre che,nonostante tutte le peripezie, eravamoarrivati in paese e che sarei giunto a casafra qualche ora.
Andrea con la caviglia gonfia e incri- nata ha zoppicato per un mesetto, io peruna decina di giorni sono stato fuori usodalle vesciche che avevo su entrambi ipiedi (ho consumato la pianta dei calzariche indossavo, immaginatevi come era-no cotti i miei poveri piedi!!).
Ah, dimenticavo, probabilmente sono stato punto anche da una zecca passandouna decina di giorni a letto con la febbre a39.9 e con altri problemi derivanti dallapuntura stessa che, ancora oggi, ad oltre Laghetti finali del rio Carleva. (Foto A. Bianco) due mesi dall'accaduto, mi porto dietro.
VALLE D'AOSTA 2002 di Alessandro Pastorelli e Andrea Bianco Dall'11 al 18 agosto 2002 si è svolto – 13/08 Piccolo San Bernardo. Battuta un mini campo estivo in Valle d'Aosta, della zona, visita alle opere in caver- come campo base è stato scelto il pae- na 26 del Piccolo San Bernardo, ope- sino di Orbeillaz, frazione del comune di re 155, 156, 157 di Monte Belvedere; Challand Saint Anselme, in Val d'Ayas, scoperto, esplorato e rilevato l'Inghiot- anche se l'attività si è estesa pressoché titoio sotto Colle Fourclaz.
in tutta la Valle.
– 14/08 Breuil-Cervinia. Individuata una Di seguito vengono elencate le uscite e galleria artificiale denominata Galleria l'attività svolta.
– 11/08 Borna da Ghisa (2 Pi/AO Ema- – 15/08 Challand Saint Anselme. Visita rese). Visita, foto e misure microcli- e foto alle miniere d'oro di Orbeillaz (Galleria N° 1).
– 12/08 Opere in caverna di Colle San – 16/08 Saint Marcel. Visita e foto alle Carlo e Testa d'Arpy (La Thuile).
miniere di Servette, localizzati nume- Esplorazione, foto e rilievi.
rosi imbocchi, spettacolari concrezio- Galleria Biancoz (Breuil Cervinia). (Foto A. Bianco) namenti di solfuri.
– 17/08 Challand Saint Victor. Visita alle COLLE FOURCLAZ - 2046 PI/AO
miniere di pirite e rame di La Sache,visita alla Galleria Romana (destra Itinerario: dal Colle del Piccolo San Ber- orografica Evançon), esplorazione e nardo prendere il sentiero (strada pode- rilievo della galleria denominata "Ga- rale) che sale al Colle Fourclaz (seggio- leriozzo" posta sulla sinistra orografi- via), circa 100 metri sotto l'omonimo colle, ca dell'Evanson.
a valle della strada carrabile in un ampia – 18/08 Emarese. Esplorazione della mi- dolina si apre l'ingresso della 2046 Pi.
niera d'oro "Coccolino", foto e rilievo.
Dati Catastali: Comune: La Thuile; Loca- – 19/08 Challand Saint Anselme. Battu- lità: Piccolo San Bernardo; Tavoletta IGM ta del Vallone di Chasten, destra oro- 1:25.000: La Thuile 27 II SE; Coordinate grafica Valle d'Ayas, localizzato sag- Geografiche: Long. (W Monte Mario) gio minerario nei pressi del primo 5° 32' 06" - Lat. 45° 41' 09"; Quota: m ponte in riva sinistra orografica del Vallone di Chasten (individuato la tom- Descrizione: la grotta si sviluppa nelle ba del mitico Gamba e Gambetta, leg- carniole, si apre sul lato est di un'ampia genda che narra di tre paesani di Chal- dolina, l'ingresso di forma sub-circolare land St. Victor che erano saliti alla (larghezza 1 m x altezza 0,5 m) immette base del Monte Torchè per scavare su di uno scivolo fortemente inclinato con un filone d'oro, due di loro rimasero il pavimento ingombro di massi di picco- sotto una valanga) raccolto informa- lo taglio, evidenti tracce di scorrimento zioni su un possibile buco sopra l'Al- idrico in caso di forti precipitazioni.
pe di Merendieu, Grotte du Torchè.
Alla base dello scivolo, la sezione della grotta è pressoché circolare, circa 1 m di ci, con spettacolari doline e diversi feno- diametro, per proseguire bisogna supe- meni carsici superficiali.
rare due grossi massi, da qui un saltino,di circa 2 m, immette nella saletta termi-nale, il pavimento è in gran parte rico- LA MINIERA D'ORO "COCCOLINO"
perto di detriti, mentre sulla sinistra unmeandrino porta su una fessura intransi- Accesso: percorrere la strada che da St.
tabile che drena l'acqua presente in pe- Vincent porta a Colle Zuccore, lasciare riodo di pioggia.
l'auto nello stretto tornante che precede Al momento questa è l'unica grotticel- il villaggio di Sommarese (fraz. di Ema- la nota nel settore sud del Piccolo San rese). Da qui risalire il pendio boscoso in Bernardo, ricco di affioramenti carbonati- direzione nord-ovest, in prossimità di una di frattura della roccia.
La galleria segue fedelmente il "filo- ne" della terra rossa, ancora oggi visibilein corrispondenza di alcune fessure sullavolta, una piccola vena di quarzo pre-sente nella galleria di destra, sulla qualesi trova solitamente l'oro nativo, è total-mente priva di attinenza con la miniera.
Dati storici: intorno alla metà del 1700, inseguito al ritrovamento fortuito di una pe-pita d'oro di 180 g (avvenuto da parte diJean Antoine Pasquettaz) vennero inizia-ti i lavori di scavo, tra cui la minieraCoccolino o "Coqueline", la principale delsito.
Ma purtroppo "Coccolino" non diede maii risultati sperati e gli scarsi quantitativid'oro trovati fecero abbandonare i lavorigià nel 1754.
La leggenda ancora oggi vive negli an-ziani del luogo, i quali raccontano che iprimi ritrovamenti non furono casuali, mache qualcuno avesse messo le pepite Galleria "La Romana" - miniera di La Sache, Chal- (provenienti dai lavori di Brusson e Be- land St. Victor". (Foto A. Bianco) chaz) in quel luogo per aumentare l'oc- paretina rocciosa, tra alcuni massi, si apre cupazione lavorativa del paese.
l'angusto ingresso. Nelle vicinanze dellaminiera Coccolino si notano diversi ten-tativi di scavo.
IL GALERIOZZO DELLA MINIERA DI LA
Descrizione: lo stretto ingresso si apre SACHE (CHALLAND ST. VICTOR - AO)
alla base di una paretina rocciosa, siprosegue strisciando per circa quattro La galleria denominata "Galeriozzo" fa metri, il pavimento è costituito da una parte del complesso minerario di La Sa- conoide detritica, probabilmente dovuta che, situata nei pressi di Targnod, frazio- ad una frana avvenuta sopra l'ingresso.
ne di Challand St. Victor; è posta in de- Proseguendo successivamente a car- stra orografica del torrente Evançon.
poni, la galleria si amplia progressivamen- I primi scavi pare vennero eseguiti nei te sino ad essere alta circa 2 m e larga primi anni del settecento, anche se i do- 1,5 m a sezione di semibotte.
cumenti ufficiali rinvenuti sono datati La galleria iniziale è lunga complessi- 1800. Si estraeva rame e pirite, ad oggi vamente 15 m e a circa 4 m dal termine la miniera è in concessione gratuita alla sulla destra si trova una diramazione lun- regione Valle d'Aosta.
ga una ventina di metri grossomodo del- I lavori principali sono posti in destra le stesse dimensioni di quelle della gal- orografica del torrente Evançon, mentre leria iniziale. L'oro era estratto attraverso il "Galeriozzo" è posto sull'altra riva; in il lavaggio di una particolare terra rossa, corrispondenza del filone minerario della tipica della zona, presente lungo i piani galleria Romana, sulla riva sinistra ven- Inghiottitoio sotto colle Fourclaz - 2046 Pi/AO.
ne scavato anche un pozzo (Pozzo n° 2)profondo 22 m, ma durante la nostraesplorazione non è stato ritrovato, pro-babilmente occluso dai detriti trasportatidurante le piene del torrente.
Descrizione: la miniera è lunga comples-sivamente 22 m, è costituita da una gal-leria iniziale di circa 11 m, quasi sul fon-do una diramazione sulla sinistra immettein un ramo laterale con direzione N-Slunga complessivamente 7 m, tutta lacavità è stata parzialmente invasa didetriti fluviali (legname, sabbia, pietrame)trasportati dall'Evançon.
Non è conosciuto con certezza la data di esecuzione di questa galleria, ma pre-sumibilmente potrebbe risalire intorno adinizio novecento.
Hanno partecipato al campo: Pastorelli Alessandro,Bianco Andrea, De Martin Barbara, Bonfante Sara,e Alessio.
Bibliografia di LUX IN TENEBRIS n° 1-9 a cura di Alessandro Pastorelli Il 2003 segna il decimo numero del nostro bollettino "Lux in Tenebris", ci è parsogiusto elencare la bibliografia dei nove numeri precedenti.
AICHINO Franco, 1994. Lo Speleo ClubCAI Sanremo. N° 1: 7.
AICHINO Franco, 1994. Loreto e il no-stro ponte. N° 1: 36.
AICHINO Franco, 1995. E adesso dueparole serie. N° 2: 3.
AICHINO Franco, 1995. Rio Molassa, unaprima veneta. N° 2: 23-24.
AICHINO Franco, 1995. Salvate Carme-lo Petzl. N° 2: 29.
AICHINO Franco, 1996. La speleologiafa male (1). N° 3: 40.
AICHINO Franco, 1996. Campo estivo1996, Grotta Grande di Bugio. N° 4: 12-14.
AICHINO Franco, 1997. VIII Festival del-la speleologia subacquea. Ile de France.
N° 4: 31.
AICHINO Franco, 1997. Ricordi di unsogno. N° 4: 37.
AICHINO Franco, 1997. Nomi e sopran-nomi. N° 4: 38-39.
AICHINO Franco, 1997. La speleologia fa male (2). N° 4: 40.
AA, 1996.VIII Corso di speleologia su- AICHINO Franco, 1998. La speleologia bacquea. N° 3: 25-26.
fa male (3). N° 5: 30.
AA, 1996. Mostra fotografica "La speleo- AICHINO Franco, 1998. Torrentismo in logia nel Ponente Ligure". N° 3: 31-32.
Francia. N°5 : 36-42.
AA, 1997. Comunicazioni in grotta gli AICHINO Franco, 1998. La triste storia speleo-telefoni. N° 4:19-20.
di Pasquale Kong. N° 5: 43-44.
AA, 1999. Se a noi la speleologia fa AICHINO Franco, 1999. Brevi cenni sul- male… a lui fa malissimo. N° 6: 32.
l'intervento in Val Soana. N° 6: 27-28.
AICHINO Franco, 1999. Esteron 1998, 1° AICHINO Franco, 1994. Cenni di storia Corso Nazionale di Torrentismo. N° 6: 33.
del Gruppo Speleologico CAI Sanremo.
AICHINO Franco, 1999. Reunion ‘98, Ile du Canyon. N° 6: 36-47.
AICHINO Franco, 2000. Un anno di leologia. N° 5: 22.
canyoning. N° 7: 33-34.
BERARDI Giuseppe, 1999. Imbraco "Fe- AICHINO Franco, 2000. La speleologia dra" Alp Design. N° 6: 31.
fa male (4). N° 7: 40.
BERARDI Giuseppe, 1999. "Selvaggia AICHINO Franco, 2001. La Kaemeteria Bendola". N° 6: 34-35.
di Scusse (Tunisia). N° 8:36-37.
BERARDI Giuseppe, 2000. Incidente al- AICHINO Franco, 2001. Io sto con i ro- l'Artesinera. N° 7: 31-32.
spi. N° 8: 42.
BERARDI Giuseppe, 2000. Correndo fuori AICHINO Franco, 2001. La speleologia dall'abisso. N° 7: 32.
fa male (5). N° 8: 44.
AICHINO Franco, FERRARO Fabrizio, BESTAGNO Roberto, 1995. Orso di Pon- 1996. Campo estivo 1995.
te di Nava, 25/06/1994. N° 2: 21-22.
AGRIFOGLIO Graziella, 1994. I nostri BIANCO Andrea, 2002. Les garçons ita- "numeri" e i corsi. N° 1: 8.
liens dans la source. N° 9: 28-29.
AGRIFOGLIO Graziella, 1995. Artigiana- BIANCO Andrea, 2002. Visita alla Batte- to "speleologico". N° 2: 30-31.
ria di Monte Lega. N° 9: 35-37.
AGRIFOGLIO Graziella, 1995. In terra di BIANCO Andrea, BIANCO Luca, 2002.
ciechi, beato chi ha un occhio. N° 2: 33.
Torrentismo nel Rio Bunda (Baiardo, IM).
AGRIFOGLIO Graziella, 1995. Un approc- N° 9: 38-39.
cio economico. N° 2: 34.
BIANCO Andrea, PASTORELLI Alessan- AGRIFOGLIO Graziella, 1996. Casola dro, 2001. Attività 2000 in cavità artificia- '95. N° 3: 38.
li dello Speleo Club CAI Sanremo. N° 8: AGRIFOGLIO Graziella, 1997. Pigna sot- terranea. N° 4: 25.
AGRIFOGLIO Graziella, 1997. Spelaeus BIANCO Luca, 2000. IX Corso di intro- Flumens (Fiume Veneto 1996). N° 4: 35- duzione alla speleologia. N° 7: 10.
BIANCO Luca, 2001. Cosa succede AGRIFOGLIO Graziella, 1999. Il Burren quando si ha la muta larga. N° 8: 43.
(Irlanda). N° 6: 21.
AGRIFOGLIO Graziella, 2001. Torrenti- BREZZO Sandro, 1994. Gli speleo e la smo nella valle del Var. N° 8: 40-41.
bottega. N° 1: 10.
AGRIFOGLIO Graziella, 2002. Siamopoliedrici. N° 9: 44.
DE MARTIN Barbara, 1995. Le Vene: gita AGRIFOGLIO Graziella, CIRIBILLI An- sociale 1994. N° 2: 32.
drea, 2000. Torrentismo in Corsica l'Ile DE MARTIN Barbara, PASTORELLI Ales- de Beaute. N° 7: 37-38.
sandro, 1999. Lo Jodel: storia di unaesplorazione. N° 6: 15-17.
AUSENDA Paolo, PASTORELLI Lorena,1999. Inaspettate sorprese in Bolivia. N° CALVINI Mara, 2001. Primi dati sulla chirotterofauna della Provincia di Impe-ria. N° 8: 25-26.
BAGNASCHINO Davide, 2002. La Batte- CALVINI Mara, 2002. I pipistrelli di grot- ria in caverna del Monte Abelliotto. N° 9: ta. N° 9: 26-27.
CELANI Simona, 2002. Come eravamo BERARDI Giuseppe, 1998. Corso di spe- …ovvero mission impossibile. N° 9: 42-43.
CHIANEA Daniele, 1997. Chiavari 1996.
GNUTTI Stefano, 1997. Una prima foto- grafica: Rio Coe. N° 4: 28.
CHIANEA Daniele, 1999. Chiusa Pesio GNUTTI Stefano, 1997. Parigi 2… la 1998. N° 6: 29.
vendetta! N° 4: 32.
ECO Roberto, 1996. Lo facciamo un giro MONTESE Juri, 1994. Il Pozzo della all'F5?. N° 3: 17-18.
Punta. N° 1: 20.
ECO Roberto, 1996. Chi ascolta trova MONTESE Juri, 1994. Tana delle Radici.
(Attività in Piemonte). N° 3: 24.
N° 1: 21-22.
ECO Roberto, 2000. La Grotta di Lisio.
MONTESE Juri, 1994. Galleria Ottavia.
N° 1: 23-24.
MONTESE Juri, 1994. Condotta delleFerrate. N° 1: 25.
FECCHINO Maria, 1999. VIII corso di MONTESE Juri, 1994. Gorropu '91. N° introduzione alla speleologia. N° 6: 18.
1: 33-34.
MONTESE Juri, 1994. Torrentismo Melo- FERRARO Fabrizio, 1995. Le tane del sa - Buggio. N° 1:34-35.
geo. N° 2: 16-20.
MONTESE Juri, 1996. Palestra speleo FERRARO Fabrizio, 1995. Il maestro Rocca d'Andagna. N° 3: 22-23.
dell'anno (prima parte). N° 2: 26-28.
MONTESE Juri, 1996. Fix, dadi e svitati.
FERRARO Fabrizio,1996. Il maestro del- l'anno (seconda parte). N° 3: 33-35.
MONTESE Juri, 1997. Diamo i numeri.
FERRARO Fabrizio,1996. Presentazione N° 4: 10-11.
al 43° Film festival internazionale della MONTESE Juri, 1998. Diamo i numeri.
montagna. N° 3: 36.
N° 5: 11-12.
FERRARO Fabrizio,1997. Un corso con MONTESE Juri, 1998. Perchè uno « spe- il rossetto!! N° 4: 34-35.
ciale torrentismo ». N° 5: 31.
FERRARO Fabrizio,1998. Campo 1997 MONTESE Juri, 1998. Torrentismo in alta (Marguareis). N° 5: 23-25.
valle Argentina. N° 5: 32-33.
FERRARO Fabrizio,2002. Operazione MONTESE Juri, 1998. Fisica del salto.
"Rugli" 2001. N° 9: 10-17.
N° 5: 34-35.
MONTESE Juri, 1999. Diamo i numeri.
GERBAUDO Ettore, 2000. L'Aven Saint N° 6: 11-12.
Joseph –Saint Vallier-. N° 7: 30.
MONTESE Juri, 1999. Operazione di ri- GERBAUDO Ettore, 2001. Le Grotte tiro tende dalle zone terremotate di Um- marine di Ventimiglia. N° 8: 15-16.
bria e Marche. N° 6: 30-31.
MONTESE Juri, 1999. Maiali fluviali. N° GIORDANO Marco, PASTORELLI Ales- sandro, 1997. Miniere della Val d'Ayas MONTESE Juri, 2000. Primo corso (spe- (AO). N° 4: 23-24.
rimentale??) di introduzione al torrenti-smo. N° 7: 35-36.
GNUTTI Stefano, 1995. Colpa del prete.
MONTESE Juri, 2000. Materiali: lo Scar- poncino Rock. N° 7: 39.
GNUTTI Stefano, 1996. Divagazioni spe- MONTESE Juri, 2001. Rio Campali (Pi- leostatistiche. N° 3: 10-11.
gna, prov. IM). N° 8:38-39.
GNUTTI Stefano, 1996. Un nuovo fondo MONTESE Juri, 2002. Torrentismo ed (Pozzo II di Lucasaz). N° 3: 19-21.
incidenti. N° 9: 40-41.
PASTORELLI Alessandro, 1994. Esplo- PASTORELLI Alessandro, 2002. Attività rare all'Abisso Sgora. N° 1: 27-28.
in Valle d'Aosta 1999-2001. N° 9: 23-25.
PASTORELLI Alessandro, 1994. Tuvu del PASTORELLI Alessandro, BIANCO An- Suseneo. N° 1: 29.
drea, 2001. Speleologia urbana a Taggia PASTORELLI Alessandro, 1995. Attività "tra leggenda e realtà". N° 8: 34-35.
speleologica 1994. N° 2: 6-7.
PASTORELLI Alessandro, DE MARTIN PASTORELLI Alessandro, 1995. Campo Barbara, 1996. Note ideologiche del set- estivo 1994. N° 2: 14-15.
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PICCOLI ACCORGIMENTI: IL SACCHETTO PER SCARBURARE di Paolo Serri Esiste in commercio un apposito sac- Torniamo a noi. Voglio raccontarvi una chetto per scarburare in grotta (dentro il storiella vissuta una decina di anni fa. A sacchetto, naturalmente, e non dentro alla fine aprile '95 ero ospite, insieme ad al- grotta!) costruito da una ditta fiorentina.
tre 5 persone appartenenti ad un gruppo Ma se ancora non lo avete capito, da di Senigallia, del "Gruppo Speleologico buon genovese parsimonioso, preferisco San Giusto" di Trieste. Arrivati in auto spendere le "palanche" necessarie all'ac- nelle vicinanze dell'ingresso della "Fes- quisto di questo utile oggetto, in modo sura del Vento" in Val Rosandra, indos- siamo gli abiti speleo e poi, visto che il Vi piacciono le arance? Ma questo – giorno prima alla "Lindner" non avevamo dirà qualcuno di voi – cosa c'entra con lo scarburato, lo facemmo allora. Fu così scarburare? Si è fatto una pera? Tanto che, per la prima volta, vidi un sacchetto per restare in argomento? per scarburare: una busta di cordura Calma ragazzi, non sono fuori di testa contenente all'interno uno spezzone di (per il momento), ma veniamo ai fatti.
reticella annodata al fondo.
Com'è noto a tutti, o dovrebbe esser- Ottimo il sistema: non serve più la lo, in grotte lunghe o all'uscita da que- calza e non "remesci" nella polvere a ste, è necessario scarburare: e allora che cercare il carburo perché la reticella lo fa cosa si fa? Semplice: si prende il solito per te, dividendo automaticamente la sacchetto di plastica, sì, proprio quello polvere dalle pietre.
dove si mettono i rifiuti dei lauti spuntini, Tutta qui la geniale invenzione? si apre la carburina e si vuota dentro il Ma, ancora una volta, le arance che carburo usato.
Gli speleologi vissuti usano il trucchet- Beh! Io stavo mangiando proprio to della calza di nylon da donna usata, un'arancia in quel momento, presa da una quella della moglie o della mamma; gli borsina di rete di plastica contenente cir- altri, invece, giù con le mani a rovistare ca due chili del suddetto frutto, compera- tra la polvere per recuperare i "preziosi" ta giorni prima in un supermercato. Mo- rale della storiella: mangiate le arance, Già, ma quanto durano le calze di così fate contenta la mamma! nylon? Quattro o cinque volte, ma che Ah proposito, non buttate via la borsi- importa? Sono gratis! Umm! Che buone na di plastica, perché vi serve per scar- le arance! E dagli con ‘ste arance. burare dentro al solito sacchetto senza Ma come, non sai che le arance con- impolverarvi le mani o cambiare spesso tengono la vitamina "C"? Fai contenta la la calza. La rete di plastica, venendo a mamma: con tutto quel freddo e quel- contatto del carburo soltanto durante la l'umidità che c'è là sotto, eviti di prende- fase di svuotamento della carburina, dura re il raffreddore! E poi le arance conten- di più della calza di nylon ed è anche più gono zuccheri e sali minerali e sono pure resistente. Ovviamente, anche la borsina di rete è gratis! Agrifoglio Graziella via Galileo Galilei, 457 18038 Sanremo -IM- tel. 0184/571311
Aichino Franco via Bonmoschetto, 25 18038 Sanremo -IM- tel. 0184/660771 lux in
Andrighetto Eugenio via San Biagio, 4 18035 Dolceacqua -IM- tel. 0184/206638
Bagnaschino Davide via Aurelia 18010 Santo Stefano al Mare -IM- tel 0184/486327
Bestagno Roberto via Rocca, 10 18038 Sanremo -IM- tel. 0184 /544640
Bianco Andrea via Pallavicino, 10 18038 Sanremo -IM- tel. 0184/506521 [email protected]
Bianco Luca via Pallavicino, 10 18038 Sanremo -IM- tel. 0184/506521
Chiozzi Monica via Valleluna, 65 Varese
Ciribilli Andrea via Galileo Galilei, 457 18038 Sanremo -IM- tel. 0184/571311
De Martin Barbara strada Suseneo Superiore, 40 18038 Sanremo -IM- tel. 0184/
Eco Fabrizio via Sambuy, 10bis 12076 Lesegno -CN- 0174/77323
Eco Roberto via Sambuy, 10bis 12076 Lesegno -CN- 0174/77323
Ferraro Fabrizio via Borgo Ponente, 15 18038 Sanremo -IM- tel. 0184/532064
Molinari Giuseppe via Lamarmora, 341 18038 Sanremo -IM- tel. 0184/503857
Montese Juri via Astrali, 52 18038 Sanremo -IM- tel. 0184/506965
Noto Mario via Falerina, 23 18039 Ventimiglia -IM- Tel. 0184/357160
Pastorelli Alessandro strada Suseneo Superiore, 40 18038 Sanremo -IM- tel. 0184/
Pastorelli Lino piazza Castello, 4 18038 Sanremo -IM- tel. 0184/579331
Peroni Anna via privata Siccardi, 21 18038 Sanremo -IM- tel. 0184/541861
Pissavini Monica via Rocca, 10 18038 Sanremo -IM- tel. 0184 /544640
Serri Paolo vicolo Piccone, 1 18035 Dolceacqua -IM- tel.0333/6704453
Zunino Marco corso Inglesi, 289 18038 Sanremo -IM- tel. 0184/504080

Source: http://www.caisanremo.it/speleologia/pubblicazioni/bollettini%20pdf/Lux%20in%20tenebris%2010.pdf

Sugar: spinning a web of influence

BMJ 2015;350:h231 doi: 10.1136/bmj.h231 (Published 11 February 2015) Sugar: spinning a web of influence Public health scientists are involved with the food companies being blamed for the obesity crisis,reports Jonathan Gornall Jonathan Gornall freelance journalist, Suffolk, UK An investigation by The BMJ has uncovered evidence of the

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